Conformarsi ai superiori
[Mozi]
Mozi presenta il principio di conformarsi ai superiori ricorrendo a una ricostruzione della nascita dello Stato dal disordine dello stato di natura. Ogni strato sociale dovrà uniformarsi a quello superiore, in modo che tutto lo Stato possa essere in ordine.
Mozi ha detto: “All’inizio della vita umana, quando ancora non c’erano leggi e governi, l’usanza era ‘ognuno secondo la propria idea’. Di conseguenza, ogni uomo aveva la propria idea, due uomini avevano due idee diverse e dieci uomini avevano dieci idee diverse - più persone ci sono, più le idee sono diverse. Ognuno approvava la propria idea e disapprovava quella degli altri, e così nasceva la disapprovazione reciproca tra gli uomini. Di conseguenza, padre e figlio e fratelli maggiori e minori divennero nemici e si allontanarono l'uno dall'altro, poiché non riuscirono a raggiungere alcun accordo. Ognuno lavorava a svantaggio degli altri con acqua, fuoco e veleno. La forza in eccesso non veniva spesa per l’aiuto reciproco; i beni in eccesso venivano lasciati marcire senza essere condivisi; gli eccellenti insegnamenti (Dao) venivano tenuti segreti e non rivelati. Il disordine nel mondo (umano) potrebbe essere paragonato a quello tra gli uccelli e le bestie.
Ma tutto questo disordine era dovuto alla mancanza di un sovrano. Perciò (il Cielo) scelse il virtuoso del mondo e lo incoronò imperatore. Sentendo l’insufficienza delle sue capacità, l’imperatore scelse i virtuosi del mondo e li insediò come tre ministri. L’imperatore e i tre ministri, vedendo la vastità dell’impero e la difficoltà di occuparsi delle questioni di giusto e sbagliato, di profitto e di danno tra i popoli di paesi lontani, divisero l’impero in Stati feudali e li assegnarono a signori feudali. Sentendo l’insufficienza delle loro capacità, i signori feudali, a loro volta, scelsero i virtuosi dei loro Stati e li nominarono loro funzionari.
Quando i governanti furono tutti insediati, l’imperatore diede un mandato a tutto il popolo, dicendo: ‘Quando si sente parlare di bene o di male si deve far riferimento a un superiore. Ciò che il superiore ritiene giusto tutti lo riterranno giusto; ciò che il superiore ritiene sbagliato tutti lo riterranno sbagliato. Se il superiore commette un errore sia ammonito, se i subordinati saranno fanno il bene vi sia una indagine e siano raccomandati 1. Identificarsi con il superiore e non unirsi ai subordinati: questo è ciò che merita l’incoraggiamento dall’alto e la lode dal basso’. D'altra parte, se quando si sente parlare di bene o di male non si fa rapporto al superiore; se ciò che il superiore ritiene giusto non si pensa che sia giusto; se ciò che il superiore ritiene che sia sbagliato non si pensa che sia sbagliato; se quando il superiore è in difetto non vengono ammoniti; se quando i subordinati dimostrano virtù non vengono raccomandati; se si fa causa comune con i subordinati e non ci si identifica con il superiore – questo è ciò che merita punizione dall'alto e condanna dal basso’. Il superiore fece di questo la base della ricompensa e della punizione. Ciò fu compreso chiaramente e conquistò la fiducia del suo popolo.
Il capovillaggio era l’uomo più benevolo 2 del villaggio. Avvisò la gente del villaggio dicendo: ‘Quando sentite parlare di bene o di male, dovete riferirlo al capo del distretto. Ciò che il capo del distretto ritiene giusto, tutti lo riterranno giusto. Ciò che egli ritiene sbagliato, tutti lo riterranno sbagliato. Eliminate dal vostro discorso ciò che non è buono e imparate il suo buon discorso. Eliminate dalla vostra condotta ciò che non è buono e imparate la sua buona condotta. Come potrà dunque esserci disordine nel distretto?’. Ora, come è stato portato l’ordine nel distretto? C’era ordine nel distretto perché il capo poteva unificare le norme del distretto.
Il capo del distretto era l’uomo più benevolo del distretto. Avvisò la gente del distretto dicendo: ‘Quando sentirete parlare di bene o di male, lo riferirete al Signore. Ciò che il Signore ritiene giusto tutti lo riterranno giusto, ciò che ritiene sbagliato tutti lo riterranno sbagliato. Eliminate dal vostro discorso ciò che non è buono e imparate il suo discorso buono. Eliminate dalla vostra condotta ciò che non è buono e imparate la sua buona condotta. Come potrà dunque esserci disordine nello Stato?’. Ora, come si creava l’ordine nello Stato feudale? C’era ordine nello Stato perché il signore feudale poteva unificare le norme dello Stato.
Il signore dello Stato era l’uomo più benevolo dello Stato. Avvisò il popolo dello Stato dicendo: ‘Quando sentirete parlare di bene o di male dovrete riferirlo al Figlio del Cielo [l’imperatore]. Ciò che il Figlio del Cielo ritiene giusto, tutti lo riterranno giusto; ciò che il Figlio del Cielo ritiene sbagliato, tutti lo riterranno sbagliato. Eliminate dal vostro discorso ciò che non è buono e imparate il suo discorso buono. Eliminate dalla vostra condotta ciò che non è buono e imparate la sua buona condotta. Come potrà dunque esserci disordine nell’impero?’. Ora, come si crea l’ordine nell'impero? C’era ordine nell'impero perché il Figlio del Cielo poteva unificare le norme dell’impero.
Se, invece, il popolo si identifica con il Figlio del Cielo, ma non con il Cielo stesso, allora l’erbaccia non è ancora stata rimossa. Ora, i frequenti uragani e alluvioni sono solo i castighi del Cielo per la gente che non si identifica con la Volontà del Cielo.”
Perciò Mozi disse: “I re saggi di un tempo escogitarono le cinque punizioni 3 per governare il popolo, al fine di poter mettere le mani su coloro che non si identificavano con i loro superiori – un dispositivo della stessa natura di come i fili sono legati in matasse e una rete è controllata da una corda principale”.
Note
1 Qui seguo la versione di Ian Johnston [NdT] ↩
2 Ossia dotato di ren. ↩
3 Le cinque punizioni erano la marchiatura a fuoco, l’amputazione del naso, l’amputazione dei piedi, la castrazione e la morte. ↩
Mozi, 11.1-8. Traduzione da: The ethical and political works of Motse, translated by W. P. Mei, Probsthain, London 1929. Versione italiana a cura di Antonio Vigilante, sulla base anche del testo cinese pubblicato nel Chinese Text Project (https://ctext.org/mozi). Licenza CC BY-SA 4.0 International.