Il ren

[Confucio]

 

Il ren è il valore supremo dell’etica e della politica confuciana. 

 

Il Maestro disse: “Coloro che sono privi di ren non possono rimanere a lungo né in una condizione di povertà e difficoltà, né in una condizione di godimento. Coloro che hanno il ren riposano nella virtù; i saggi desiderano il ren". (Dialoghi, 4.2)

Il Maestro disse: “Solo colui che possiede il ren può amare o odiare gli altri”. (Dialoghi, 4.3)1

Il Maestro disse: “Se la volontà è fondata sul ren, non si pratica il male”. (Dialoghi, 4.4)

Il Maestro disse: “Ricchezze e onori sono ciò che gli uomini desiderano. Se non possono essere ottenuti nel modo giusto, non dovrebbero essere posseduti. La povertà e la meschinità sono ciò che gli uomini non amano. Se non possono essere evitate nel modo giusto, non dovrebbero essere evitate. Se un uomo superiore abbandona il ren, come potrà soddisfare i requisiti di questo nome? L’uomo superiore non agisce in modo contrario al ren nemmeno per lo spazio di un solo pasto. Nei momenti di fretta, vi si attiene. Nei momenti di pericolo, vi si attiene”. (Dialoghi, 4.5)

Il Maestro disse: “Non ho visto una persona che amasse il ren, né una che odiasse non avere il ren. Chi ama il ren non stima nulla al di sopra di esso. Chi odia ciò che non è ren pratica il ren in modo tale da non permettere a nulla che non sia ren di avvicinarsi alla sua persona. C’è qualcuno in grado di applicare per un solo giorno le sue forze al ren? Non ho visto nessuno che abbia forze sufficienti per farlo. Se esiste qualcuno in grado di farlo, non lo conosco”. (Dialoghi, 4.6)

Zi Gong disse: “Supponiamo il caso di un uomo che conferisca ampiamente benefici al popolo e sia in grado di assistere tutti, cosa direste di lui? Si potrebbe dire che possiede perfettamente il ren?”. Il Maestro rispose: “Perché parlare solo di ren a proposito di lui? Non dovrebbe forse avere le qualità di un saggio (聖 shèng)? Ciò sarebbe stato difficile anche per Yao e Shun. Ora, l’uomo che possiede il ren in modo perfetto, volendo affermarsi, cerca anche di affermare gli altri; volendo ingrandirsi, cerca anche di ingrandire gli altri. Essere in grado di giudicare gli altri da ciò che è vicino a noi stessi — questa può essere chiamato l’arte del ren”. (Dialoghi, 6.30)

Fan Chi chiese informazioni del ren. Il Maestro rispose: “È amare tutti gli uomini”. Fan Chi chiese della conoscenza. Il Maestro disse: “È conoscere tutti gli uomini”. Fan Chi non capì subito queste risposte. Il Maestro disse: “Porta ciò che è dritto sopra ciò che è storto; in questo modo ciò che è storto diventerà dritto”. Fan Chi si ritirò e, vedendo Zi Xia, gli disse: “Poco tempo fa ho avuto un colloquio con il nostro Maestro e gli ho chiesto della conoscenza. Mi ha detto: “Porta ciò che è dritto sopra ciò che è storto; in questo modo ciò che è storto diventerà dritto’. Cosa intendeva dire?”. Zi Xia disse: “È davvero ricco il suo detto! Shun,2 essendo in possesso del regno, scelse tra tutto il popolo e assunse Gao Yao, grazie al quale scomparvero tutti quelli che non erano dotati di ren. Tang, essendo in possesso del regno, scelse tra tutte le persone e impiegò Yi Yin, e grazie a lui scomparvero tutti coloro che non erano dotati di ren” (Dialoghi, 12.22).

Zhong Gong chiese informazioni sul ren. Il Maestro rispose: “Si tratta, quando si è fuori dalla propria famiglia, di comportarsi con tutti come se si ricevesse un grande ospite; di trattare la gente come se si stesse celebrando un grande sacrificio; di non fare agli altri ciò che non si vorrebbe fosse fatto a se stessi; di non destare risentimento contro di voi nel paese e in famiglia”. Zhong Gong disse: “Anche se sono carente in intelligenza e vigore, mi impegnerò a mettere in pratica questa lezione”. (Dialoghi, 12. 2)

Zi Gong chiese: “C'è una parola che può servire come regola di pratica per tutta la vita?”. Il Maestro rispose: “Non è forse ren una parola del genere? Ciò che non vuoi che sia fatto a te stesso, non farlo agli altri”. (Dialoghi, 15.24)

 

1 Nel senso che è in grado di giudicare gli altri e di amare ciò che merita di essere amato e disprezzare ciò che è realmente inaccettabile.
2 Shun è un mitico sovrano dell’antichità, Gao Yao il suo ministro. Tang è il fondatore della dinastia Shang e Yi Yin è il suo ministro.

Traduzione di Antonio Vigilante dalla versione inglese di James Legge (The chinese classics, Trubner, London-Hong Kong 1861, vol. I) rivista sulla base del testo cinese pubblicato nel Chinese Text Project (https://ctext.org/mozi). Licenza CC BY-SA 4.0 International.