Insufficienza delle Scritture

[Samkhya]

Nel secondo verso Ishvarakrishna spiega per quali ragioni le Scritture sacre non sono una via sufficiente per la liberazione dalla sofferenza, che può essere ottenuta solo grazie ad una conoscenza analitica della realtà.

I mezzi rivelati dalle Scritture per porre fine all’infelicità sono come quelli temporali e percettibili; sono impuri, esposti alla distruzione e eccessivi. Diversi da questi e quindi superiori sono i mezzi per porre fine all’infelicità che nascono dalla conoscenza del Manifesto, del Non-Manifesto e del Conoscitore.

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[…] I mezzi rivelati nelle scritture sono come quelli evidenti. Quali sono i mezzi rivelati dalle scritture? Perché sono come quelli evidenti? Perché sono legati all’impurità, alla distruzione e all’ineguaglianza. Sono legati all’impurità per via del sacrificio di animali. È detto: “Secondo quanto prescritto dalle scritture, durante l’Ashvamedha [a], a mezzogiorno, sono uccisi seicento animali meno tre. Anche se questo Dharma è rivelato dalla Shruti e dalla Smrti [b], tuttavia a causa del suo carattere misto è legata all’impurità. Inoltre, “Molte migliaia di Indra e altri dei muoiono nel succedersi degli evi cosmici, vinti dal tempo; perché il tempo è duro da vincere”. Dunque anche Indra e gli dei muoiono. Inoltre sono legati all’ineguaglianza, perché considerando la superiorità di alcuni, gli altri provano sofferenza. Dunque i mezzi rivelati sono come quelli evidenti. Si potrebbe chiedere quale è il mezzo migliore. Bisogna dire: qualcuno che sia differente da entrambi, da quelli evidenti e da quelli rivelati, non connesso con impurità, distruzione e ineguaglianza. Quale è la sua natura, come viene acquisito? Dalla retta conoscenza del Manifesto, del Non-Manifesto e del Conoscitore. Il Manifesto è il Mahat eccetera: l’Intelletto, l’ego, i cinque elementi sottili, gli undici organi, i cinque elementi grossolani. Il Non-Manifesto è la Natura. Il Conoscitore è lo Spirito. Questi sono i venticinque principi descritti come Manifesto, non-Manifesto e Conoscitore.

a. L’Ashvamedha era un sacrificio rituale di cavalli.
b. Con il termine Shruti si intende il corpo fondamentale delle conoscenze sacre, trasmesse oralmente dai saggi e sono in seguito messe per iscritto; comprende anche i Veda e le Upanishad. Il termine Smriti indica invece un corpus di testi con un autore determinato, considerati per questo meno autorevoli dei precedenti. Ma nella Smriti rientra anche il Mahabharata, di cui fa parte la Bhagadavgita, uno dei testi fondamentali della religione indiana.

Samkhyakarika of Isvarakrsna: With the Commentary of Gaudapada, translated into English with Notes by T. G. Mainkar, Oriental Book Agency, Poona 1972, II, pp. 41-44. Traduzione italiana di Antonio Vigilante. Diritti riservati.

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